RMR 02 / dicembre 2017
Max Weber e la Riforma protestante
a cura di Lucia Felci
I presenti contributi sono frutto della giornata di studio internazionale Max Weber e la Riforma protestante da me organizzata a Firenze il 23 febbraio 2017 nell’ambito del Laboratorio di Storia moderna del Dipartimento Sagas e del Dottorato di Storia dell’Università degli Studi di Firenze.
L’iniziativa, inserita nel contesto delle celebrazioni dei cinquecento anni della Riforma protestante, ha mirato a offrire una riflessione sull’apporto del movimento riformatore alla storia mondiale attraverso un’angolatura particolare: l’analisi dell’opera L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1905) del grande sociologo tedesco Max Weber (1864-1920).
La tesi interpretativa del rapporto tra religione riformata e sviluppo sociale da lui proposta è stata molto discussa, ma si rivela sempre ricca di spunti di riflessione sul significato storico della Riforma e sull’evoluzione della società contemporanea. Della sua persistente fertilità dà conto la lettura interdisciplinare operata da storici, filosofi della politica e sociologi nei saggi qui presentati, con cui si intende contribuire ad una discussione critica, e per questo fonte di stimoli intellettuali e civili, sul fenomeno della Riforma protestante e sulle sue conseguenze storiche complessive.
Tra conservazione e rivoluzione. Gli effetti politici delle confessioni protestanti secondo Borkenau e Weber
Come mai correnti religiose che condividono gran parte degli assunti teologici di fondo, sviluppano modalità così differenti di rapportarsi al fenomeno della politica? Luterani, calvinisti e anabattisti: tutti accomunati nel caleidoscopio delle fedi sorte dalla Riforma e purtuttavia incredibilmente eterogenei nella loro relazione non solo con il concreto potere politico esistente, ma più profondamente con il “fatto” del politico – tale questione rappresenta, sia in Weber che in Borkenau, un autentico rompicapo socio-politico. Weltbild, immagine del mondo, è uno degli strumenti concettuali mobilitati da entrambi per affrontare e risolvere questo rebus Stesso lemma, certo, ma con significati diversi: proprio analizzando in che modo Borkenau e Weber spiegano la diversità politica dei “figli della Riforma”, sarà possibile precisare meglio il significato stesso di “immagine del mondo”.
Parole chiave: Weber; Borkenau; immagine del mondo; materialismo; politica; calvinismo.
How is it possible that similar religious beliefs – sharing most of the theological background assumptions – develop so different ways of dealing with the phenomenon of politics? Lutherans, Calvinists, and Anabaptists: all Reform-based beliefs and incredibly heterogeneous in their relationship with the “fact” of politics – that is, both in Weber and in Borkenau, a social-political puzzle. Weltbild, the world-image, is one of the conceptual tools mobilized by both to tackle and solve this rebus. Same concept, but different meanings: analyzing how Borkenau and Weber explain the political diversity of the these beliefs, it will be possible to better define the very meaning of “world-image”.
Keywords: Weber; Borkenau; world-image; materialism; politics; Calvinism.
Rationalisation occidentale et modernisation de l’Allemagne? Max Weber, la Réforme et la plus horrible des horreurs
Dans cet article, la question de la signification de la Réforme pour Max Weber est abordée de deux points de vue différents. Dans une première partie, l’auteur montre que la véritable place de L’éthique protestante et l’esprit du capitalisme dans la conception wébérienne de l’émergence de l’économie capitaliste moderne et du processus de modernisation occidentale ne peut être compris qu’à partir des travaux ultérieurs de Weber sur l’économie antique, la ville médiévale et l’éthique économique des religions de la Chine et de l’Inde. Dans la deuxième partie, l’auteur examine pour quelles raisons Weber attribue au luthéranisme une grande responsabilité dans les difficultés que l’Allemagne rencontre sur le chemin de la modernisation politique.
What was the significance of the Reformation for Max Weber? This article examines the question from two different viewpoints. In the first part, the Author demonstrates that the real place of The Protestant Ethic and the Spirit of Capitalism in Weber’s theory of the emergence of the modern capitalist economy and of the process of western modernization can only be understood if Weber’s essay from 1904-05 is read in the context of his later writings on the ancient economy, the medieval city and the economic ethics of the religions in China and India. In the second part of the article, the Author analyzes the reasons why Weber attributes to Lutheranism a large part of the responsibility for the difficulties encountered by Germany on its path to political modernization.
La genealogia della libertà dei moderni tra autogoverno e indifferenza. La setta come fenomeno anti-politico in Max Weber
L’articolo analizza il significato e le ragioni della definizione weberiana della setta come formazione sociale anti-politica. Il carattere antipolitico della setta consiste, da una parte, in una esigenza non negoziabile di libertà dal potere politico (libertà negativa); dall’altra, in quell’intreccio fra indisponibilità all’obbedienza e disinteresse per il comando che definisce la setta come una forma di anarchismo religioso. L’origine del carattere antipolitico della setta viene individuata nei principi stessi che definiscono la setta come formazione sociale specifica: orizzontalità dell’interazione ed elettività dell’appartenenza, da una parte; particolarismo e mancanza di responsabilità, dall’altra.
Parole chiave: Sette/Chiese, Antipolitica, Libertà, Democrazia, Tolleranza, Puritanesimo.
The article analyzes the meaning of and the reasons for the Weberian definition of the sect as an anti-political social formation. The anti-political nature of the sect is, on the one hand, a non-negotiable demand for freedom from political power (negative freedom); on the other, it lies in the intertwining of the unavailability of obedience and the disinterest in the command that defines the sect as a form of religious anarchism. The origin of the anti-political nature of the sect is identified in the principles that define the sect as a specific social formation: horizontality of interaction and electivity of belonging on one side, particularism and lack of responsibility on the other.
Keywords: sects/churches, anti-politics, freedom, democracy, tolerance, Puritanism
Riforma e Controriforma. Il divide fra Europa del sud e del nord nella diagnosi sociologica di Weber
Fra i paesi dell’Europa del Nord e dell’Europa mediterranea sussiste una profonda cesura che la crisi dell’Euro ha messo in evidenza. Non si tratta, tuttavia, solamente di una problematica economica e di struttura sociale. Il divide europeo ha radici culturali profonde legate alla vicenda storica della Riforma e Controriforma. Weber è noto per la sua tesi sull’etica protestante e lo “spirito” del capitalismo. La letteratura lamenta, invece, la mancanza di uno studio weberiano su Cattolicesimo romano e capitalismo. Contrariamente a questo assunto, il saggio mostra che Weber fornisce uno studio parallelo degli esiti di Riforma e Controriforma per lo sviluppo del mondo moderno, ma che esso deve essere ricostruito ricorrendo all’insieme delle opere dell’autore. La ricostruzione permette di ricavare una chiave di analisi storico-causale adatta alla spiegazione del divide fra Europa del Nord ed Europa mediterranea.
There is a deep division in Europe between the northern and Mediterranean countries, which the crisis of the Euro has highlighted. It is not, however, merely an economic and a social structural problem. The European divide has deep cultural roots linked to the historical movements of the Reformation and the Counter-Reformation. Weber is well known for his thesis on the Protestant ethic and the “spirit” of capitalism. In the literature, nonetheless, the lack of a Weberian study on Roman Catholicism and capitalism is criticized. In opposition to this assumption, the Article shows that Weber provides a parallel study of the outcomes of the Reformation and the Counter-Reformation with respect to the development of the modern world, but that this has to be reconstructed taking the whole of his works into account. Such a reconstruction enables one to adopt an historical-causal approach to explaining the divide between northern and Mediterranean Europe.
Dichiarazioni dei diritti e religione riformata in Georg Jellinek
Nel 1895 il giurista Georg Jellinek pubblica il saggio Die Erklärungen der Menschen und Bürgerrechte, dedicato ad una comparazione tra i Bills of Rights americani di epoca rivoluzionaria e la Dichiarazione francese del 1789. Utilizzando una prospettiva di storia del pensiero politico, l’Autrice analizza l’opera di Jellinek quale antecedente fondamentale per comprendere il particolare indirizzo storiografico centrato sul rapporto tra religione riformata e sviluppo sociale successivamente elaborato da Weber. È infatti Jellinek a focalizzare per primo l’attenzione sulla rilevanza dell’elemento religioso e protestante per ricostruire la genesi dei Bills of Rights e l’idea di diritti umani. Tale intuizione viene poi discussa in stretto rapporto alla dottrina giuspolitica di Jellinek, con l’intento di sottolineare come la lettura in chiave riformata che egli dà dei Bills of Rights sia funzionale ad una fondazione storicista e positivista dei diritti.
Parole chiave: dichiarazioni dei diritti – protestantesimo – positivismo – giusnaturalismo – libertà – rivoluzioni
In 1895 the jurist Georg Jellinek published Die Erklärungen der Menschen und Bürgerrechte on the comparison between the American Bills of Rights, dating back to the American Revolution, and the French Declaration of 1789. From the perspective of the History of Political Thought, the Author analyzes Jellinek’s essay as a pioneering work for understanding Weber’s historiographical perspective, which relates religion to social development. He was the first to focus on the relevance of the religious dimension and in particular Protestantism for reconstructing the origin of the Bills of Rights and human rights. The Author analyzes Jellinek’s insight in relation to his juridical and political theory with the aim of stressing how his interpretation of the Bills of Rights is functional to a positivist and historicist foundation of rights.
Keywords: Declarations of Rights, Protestantism, positivism, natural law theory, freedom, revolutions
La Riforma protestante come idealtipo. Weber e la riforma del liberalismo tedesco alla svolta del sec. XX
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo. L’Autore suggerisce che Weber guardasse la Riforma protestante, piuttosto che come oggetto di analisi storica, come punto di partenza comparativo per una spiegazione storico-culturale di lungo periodo del passaggio alla grande fabbrica e al moderno capitalismo del tardo sec. XIX. Constatando la coincidenza geografica tra i paesi che avevano visto l’affermazione politica della Riforma protestante e la creazione del moderno sistema di fabbrica, Weber prova a costruire un modello idealtipico, ossia adotta una metodologia del tutto inedita, che spieghi, sul piano della cultura e della formazione di una nuova etica intramondana, le premesse lontane e le condizioni di possibilità sociale della borghesia, della grande industria manifatturiera e di una classe operaia formalmente libera.
Parole chiave: Weber, etica protestante, capitalismo moderno, tipo-ideale, lavoro di fabbrica, liberalismo.
This article seeks to dissipate some doubts about the main aims of Weber’s study on The Protestant Ethic and the Spirit of Capitalism. It suggests that rather than as an historical issue in itself, Weber saw the Reformation as a turning point in the cultural explanation of the long-term passage to mass capitalism, mass labor and modern mass manufacture in the late nineteenth century. Starting from the observation that there is a territorial correspondence between the countries where the Reformation asserted itself politically and those where modern capitalism first spread, Weber builds an ideal-type for historical comparison over time and space. He locates in the Reformation the birth of a new intramundane ethic, thereby proposing a cultural explanation in opposition to the economic orthodoxy of his time, and the emergence of the conditions that made possible the political rise of the bourgeoisie and formally free mass labor.
Keywords: Weber, Protestant ethic, modern capitalism, ideal-type, labor, liberalism
Bleibe in deinem Beruf». L’interpretazione weberiana di Lutero
L’articolo è dedicato all’interpretazione weberiana di Lutero. Punto di partenza e tesi fondamentale del contributo è che la figura di Lutero assuma una posizione ambivalente rispetto allo sviluppo dello spirito del capitalismo e, più in generale, del razionalismo occidentale. L’articolo si propone di ricostruire i presupposti di questa peculiare posizione: l’identificazione del Luteranesimo con una forma di misticismo intramondano; la centralità del principio della sola fide e la tendenza del Luteranesimo ad assumere i tratti di una religiosità di fede (Glaubensreligiosität); infine, e soprattutto, la presenza di un atteggiamento di indifferenza al mondo (Weltindifferenz), radicalmente altro dalla razionalità della Weltbeherrschung propria dell’ascetismo di matrice calvinista. Tutti questi elementi, secondo l’autrice, contribuiscono a connotare l’etica economica e sociale di Lutero in senso marcatamente tradizionalistico e, sul piano politico, facilitano lo sviluppo di posizioni conservatrici.
Parole chiave: Max Weber; Lutero; Weltindifferenz; tradizionalismo; quietismo; conservatorismo.
The article deals with the Weberian interpretation of Luther. Its starting point and main argument is that Luther had an ambivalent position with regard to the development of the spirit of capitalism and, more in general, of western rationalism. An analysis is made of the premises to this particular “position”: the identification of Lutheranism with a form of inner-worldly mysticism; the central importance of the principle of sola fide and Lutheranism’s tendency to assume the features of a Glaubensreligiosität; and, above all, the presence of an attitude such as indifference to the world (Weltindifferenz), radically different from the rationalism of world mastery (Weltbeherrschung) in Calvinist asceticism. All these elements, in the Author’s opinion, helped to form a deeply traditionalist economic and social ethos and a conservative political orientation.
Keywords: Max Weber, Martin Luther, Weltindifferenz, traditionalism, quietism, conservatism
Note e documenti
Federico Zuliani, Gessner, Mainardo, un anonimo e la “tora venenata”. Notizie di storia valdese da due carteggi a brandelli
Rassegne e discussioni
Pietro Adamo, Il mito della Rivoluzione puritana. Politica e religione nell’Inghilterra della prima età moderna
Cronache
Francesca Tasca, Arnaldo ritrovato. Odoardo Tabacchi e Antonio Tagliaferri per il monumento ad Arnaldo da Brescia
Emmanuel Bain, Recherches sur les hérésies médiévales: bilan et perspectives
Elza Ferrario, La Bibbia e le donne a partire dalla Riforma: 500 anni di cambiamenti
Davide De Franco, Riforma e poteri. Élites, aristocrazie e movimenti religiosi ai confini occidentali dell’Italia
Lavori in corso
Federica Fiorini, L’ideale crociato tra reconquista e conquista. L’azione politica e culturale di Bernardino Lopez de Carvajal (1484-1509)
Dennj Solera, I familiares del Sant’Uffizio romano. Un profilo istituzionale e sociale dei servitori dell’Inquisizione papale
Rosa Matucci, “La Repubblica di Cristo”. Il mito di Savonarola dal XVI al XIX secolo
Giovanni Tarantino, Entangled Histories of Emotions in the Mediterranean World
Recensioni
Irene Bueno, Definire l’eresia. Inquisizione, teologia e politica pontificia al tempo di Jacques Fournier (F. Tasca)
Roberto Rusconi, Immagini dei predicatori e della predicazione in Italia alla fine del Medioevo (M. Fratini)
Natale Vacalebre, Come le armadure e l’armi. Per una storia delle antiche biblioteche della Compagnia di Gesù. Con il caso di Perugia (M. Fratini)
Hétérodhoxies croisées. Catholicismes pluriels entre France et Italie, XVIe-XVIIe siècles, sous la direction de Gigliola Fragnito et Alain Tallon (D. Carpanetto)
Vita della Società
Relazione del Seggio della Società di Studi Valdesi, anno 2016-2017
Gabriella Ballesio, L’Italia è cultura. La cultura e l’identità europea