RMR 01 / giugno 2017
NUMERO 01 / giugno 2017
In questo numero:
Dibattito
Un respiro lungo . Cinque storici a confronto sulla Riforma
L’abbazia di Montecassino, fabbrica dell’eresia nell’XI secolo
Nel Medioevo, la partecipazione concreta dell’abbazia di Montecassino alla lotta antiereticale è marginale, limitandosi alla partecipazione del monaco Alberico al concilio del Laterano convocato nel 1079 contro Berengario di Tours. Eppure, ben quattro manoscritti realizzati nello scrittorio cassinese sin dall’inizio dell’XI secolo presentano miniature che fanno referimento all’eresia. Queste creazioni iconografiche hanno significati diversi : se due immagini dell’episodio di Sansone e le volpi (Giudici, 15, 1-15) potrebbero forse far riferimento alle antiche distruzioni subite dall’abbazia da parte dei Longobardi e dei Saraceni, una miniatura che rappresenta gli eretici sotto le sembianze di filosofi esprime la diffidenza che i monaci nutrono nei confronti della dialettica-filosofia. Un’immagine del vescovo Silvestro che presiede il concilio di Nicea e calpesta tre eretici ha infine una forte valenza riformatrice e gregoriana : in questa immagine, gli eretici fanno riferimento agli antipapi eletti dagli imperatori. Il caso di Montecassino diventa così emblematico di come un discorso antiereticale possa svilupparsi in assenza di dottrine o pratiche cultuali devianti, mostrando nel contempo che il concetto di eresia, polisemantico e polivalente, può essere impiegato per dar forma a paure piuttosto inconsistenti (come quella dei filosofi-dialettici all’inizio del XI secolo) o per designare avversari politici (gli antipapi).
Parole chiave: eresia, Montecassino, Scisma, antitpapi, Riforma gregoriana, filosofia dialettica,manoscritti, miniature.
In the Middle Ages the abbey in Monte Cassino played a marginal role in the fight against heretics, limited to the monk Alberic’s participation in the Lateran Council convoked against Berengarius of Tours. Yet, as many as four manuscripts drafted in the Monte Cassino scriptorium from the early XI century show miniatures referring to heresy. These iconographic creations have different meanings. While two pictures of the Samson and the wolves episode (Judges, 15, 1-15) could refer to the old destructions of the abbey by Longobards and Saracens, one miniature showing heretics in the guise of philosophers expresses the monks’ suspicion of dialectics, of philosophy. An image of Bishop Sylvester presiding over the council of Nicaea and treading on three heretics has a highly reformist and Gregorian significance as the heretics invoke the antipopes elected by the emperors. The case of Monte Cassino is thus emblematic of how an anti-heretical discourse can be formulated in the absence of deviant cultural doctrines or practices. At the same time, it shows that the polysemic and multipurpose concept of heresy can be used to give shape to rather insubstantial fears (like that of the dialecticians-philosophers of the early XI century) or to denote political opponents (the antipopes).
Keywords: heresy, Monte Cassino, schism, antipopes, “Gregorian” reform, dialectics/philosophy, manuscripts, miniatures
Bartholomé ovvero le sciagure della giovinezza. Adolescenza, sodomia e religione tra le Valli valdesi e la Ginevra di Théodore de Bèze
Bartholomé Tecia era uno studente piemontese dell’Accademia di Ginevra. Nel maggio del 1566, quando aveva quindici anni, fu accusato da alcuni suoi compagni, tra i quali un giovane Agrippa di Aubigné, di aver tentato di intrattenere con loro rapporti sodomitici. Condotto dinnanzi alle autorità della città, in una serie drammatica di interrogatori, ammise le proprie responsabilità e, nel giro di pochissimi giorni, fu giustiziato per annegamento. Lo studio dettagliato del caso non offre soltanto la possibilità di indagare storicamente su clandestini sistemi di relazione, costumi ed esperienze di carattere omosessuale, le cui tracce nel volgere del secolo XVI son destinati ad inabissarsi per effetto dell’imposizione di una rigida morale evangelica o controriformata; consente altresì di misurare i riflessi sulle vite di un ridotto gruppo di individui, adolescenti, dell’istituzionalizzazione della riforma calvinista e di analizzare le interrelazioni che si stabilivano tra questi e gli organi che di quella riforma erano interpreti e guardiani.
Parole Chiave: Sodomia; Giovinezza; Ginevra; Valdesi; Théodore de Béze; Agrippa d’Aubigné
Bartholomé Tecia was an Italian student from Piedmont at the Academy of Geneva. In May 1566, at the age of fifteen, he was accused by some of his fellow students of trying to engage in sodomy with them. Brought before the city’s authorities, in a series of dramatic interrogations he admitted his guilt and in the space of only a few days was executed by drowning. Detailed study of the case not only makes it possible to undertake a historical examination of clandestine systems of homosexual relations, customs and experiences, the traces of which would be swallowed up in the course of the sixteenth century as a result of the imposition of a rigid evangelical and Counter-Reformation morality. It also enables one to gauge the effects from the institutionalization of the Calvinist reform on a small number of adolescent individuals and to analyze the interrelationships established between them and the bodies that were the guardians and interpreters of that reform.
Keywords:sodomy, youth, Geneva, Waldenses, Théodore de Bèze; Agrippa d’Aubigné
Le Valli valdesi del secondo ‘500 alla luce di alcuni documenti inediti
L’articolo presenta, ed edita in appendice, due documenti che si conservano presso gli Archives de l’Etat di Friborgo. Si tratta, da un lato, di una lettera del notaio Giovanni Reinieri a Scipione Lentolo e a sua moglie Maria (1578), scritta, presumibilmente dopo uno iato di cinque anni, per informare i due circa lo stato dei parenti e degli amici che ancora vivevano nelle Valli; dall’altro, delle annotazioni manoscritte apposte tra il 1576 e il 1584, sempre da Scipione, ai fogli di guardia della sua Bibbia personale, e che contengono diversi dati sulla nascita, il battesimo, e spesso la morte, dei figli della coppia. I documenti – che si sono spesso integrati con quanto riportato nell’ottavo libro, ancora inedito, della celebre Historia delle crudeli persecuzioni di Lentolo – offrono diversi spunti per studiare vari aspetti della vita delle comunità valdesi del secondo ’500. Dopo aver descritto i documenti, e illustrato i legami di amicizia e stima tra Lentolo e Reinieri, l’autore si concentra, dapprima, sulle notizie socio-economiche, e quindi su quelle più prettamente religiose. Per quest’ultime sembrano da sottolineare, tra diverse altre novità, le informazioni che i documenti forniscono circa le pratiche battesimali (in particolare il ruolo dei padrini) dalle comunità riformate delle Valli. Nell’ultima parte l’articolo analizza invece i dati per quanto concerne: i familiari della coppia; le comunità riformate che erano state sotto la cura di Scipione quando, tra il 1560 e il 1565,egli aveva operato in loco; e, infine, gli altri ministri con cui il napoletano aveva collaborato prima del suo allontanamento dalle Valli.
Parole chiave: Valli valdesi, XV secolo, Scipione Lentolo, Riforma (adesione alla), battesimo, Ginevra (relazioni con), alfabetizzazione, famiglie, notai, Giovanni Reinieri.
The article presents, and edits in the appendix, two documents conserved in the State Archives in Freiburg. One of them is a letter from the notary Giovanni Reinieri to Scipione Lentolo and his wife Maria (1578) presumably written after a lapse of five years to inform them both of the condition of their relations and friends who still lived in the valleys. The other consists of manuscript annotations made between 1576 and 1584 on the protective sheets in his own personal Bible, which contain various data on the birth, baptism and often death of the couple’s children. Often supplemented with what is stated in the, still unpublished, eighth volume of the celebrated Historia delle crudeli persecuzioni [History of Cruel Persecutions] by Lentolo, the documents provide several hints for studying various aspects of life in Waldensian communities in the second half of the 16th century. After describing the documents and illustrating the ties of friendship and esteem between Lentolo and Reinieri, the Author focuses first on the socio-economic and then on the strictly religious aspects. Regarding the latter, among several other new elements, it is worth underlining the information provided by the documents as to baptism practices (in particular the role of godparents) among the reformed communities in the valleys. In the last part of the article, instead, an analysis is made of the data on the relatives of the pair, the reformed communities that had been under the direct supervision of Scipione from 1560 to 1565 and, lastly,the other ministers with whom the Neapolitan had collaborated before being removed from the valleys.
Keywords: Waldensian valleys, sixteenth century, Scipione Lentolo, Reformation (adhesion to), baptism, Geneva (relations with), literacy, mixed families, notaries, Giovanni Reinieri
Religione e politica. Considerazioni sull’utopia dei Sevarambi dell’ugonotto Denis Veiras
Il libro di Denis Veiras, l’Histoire des Sévarambes (1675-79), uno dei testi fondamentali delle utopie moderne, è tornato al centro dell’attenzione come mostrano le recenti ricerche di storici, di storici della letteratura, di antropologi. Questo articolo intende presentare e discutere l’uso che ne è stato fatto nel XVIII secolo nell’ambito della cultura dell’Illuminismo europeo e la sua riscoperta nel XX secolo. Suggerisce inoltre alcune considerazioni sulle idee di riforma politica e religiosa di Veiras nel contesto della crisi della coscienza europea.
Parole chiave:Denis Veiras (o Vairasse); Sevarambi; utopia; libertinismo; deismo; viaggio immaginario.
The book by Denis Veiras, l’Histoire des Sévarambes (1675-79) one of the essential texts of modern utopias, returned to the limelight, as evidenced by recent historical, literary and anthropological research. This article intends to present and discuss the use of the text during the eighteenth century in the context of Enlightenment culture and the rediscovery in the 20th century. Moreover it suggest some considerations on the ideas of political and religious reform of Veiras in the context of the crisis of European consciousness.
Keywords:Denis Veiras (o Vairasse), Sévarambes, Utopia, Libertinism, Deism, Imaginary voyage
Note e documenti
Michele Comelli, Il mito della Rivoluzione puritana. Politica e religione nell’Inghilterra della prima età moderna
Simone Baral, Controversie religiose famigliari e conversioni. Le lettere di Jean Daniel e Antoine Tourn (1826)
Rassegne e discussioni
Francesca Tasca, Il seicentenario del rogo di Jan Hus (1415-2015). Prima ricognizione
Cronache
Carlo Zacchetti, Il Lateranense IV: le ragioni di un concilio
Chiara Terrone, Predicazione e repressione. Processi e letteratura religiosa
Gianmarco Giuliani, Prima di Lutero. Il dissenso religioso nel Quattrocento italiano
Francesca Tasca, Girolamo Zanchi (1516-1590), teologo protestante bergamasco, nel quinto centenario dalla nascita
Lavori in corso
Le cinquecentine della Riforma tedesca e svizzera nella Biblioteca valdese
Le cinquecentine del fondo Piero Guicciardini nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Paolo Procaccioli, Archilet, Archivio delle corrispondenze letterarie italiane di età moderna (secoli XVI-XVII)
EMoDiR. Early Modern Religious Dissents and Radicalism
Michele Bosco, Ragion di Stato e salvezza dell’anima. Il riscatto dei cristiani captivi in Maghreb attraverso le redenzioni mercedarie (1517-1725)
Recensioni
Sermoni valdesi medievali, I e II domenica di Avvento, a cura di A. Giraudo (N. Bériou)
Lucio Biasiori, L’eresia di un umanista, Celio Secondo Curione nell’Europa del CInquecento (O. Niccoli)
Olivier Fatio, Louis Tronchin. Une transition calvinienne (A. Gootjes)
Isabella Pera, «Camminare col proprio tempo». Il femminismo cristiano di primo Novecento (M. C. Bartolomei)
Domenico Segna, Un caso di coscienza. Giuseppe Gangale e La Rivoluzione protestante (S. Rostagno)