Dicembre 3, 2024

NUMERO 09 / giugno 2021

NUMERO 09/ giugno 2021

In questo numero:

Gesti devoti, gesti sacri nell’Italia tra Tardo Medioevo ed Età moderna

Utilizzando fonti sia letterarie sia iconografiche, il saggio affronta la diversa gestualità della preghiera nei territori fedeli a Roma in un arco di tempo che passa dalla pietà cristocentrica tardo medievale al riassetto della vita religiosa durante l’età tridentina. Infatti l’atteggiarsi del corpo era considerato molto importante in ogni situazione di preghiera o di meditazione che pre-vedeva un contatto intimo del fedele con il mondo soprannaturale. In particolare, durante la controriforma si afferma l’idea che l’educazione religiosa abbia il suo fondamento in un model-lamento del corpo secondo una gestualità composta e modesta, evitando gesti non solo scorretti, come quelli della magia, ma addirittura ereticali.

Parole chiave: gesti, preghiere, Rinascimento, Italia.

Using both literary and iconographic sources, the article looks at the diverse gestural expressiveness in those territories loyal to Rome during the period stretching from late medieval Christocentric piety to the reorganisation of religious life in the Tridentine Age. Body language was considered very important in any situation of prayer or meditation envisaging contact of the faithful with the supernatural world. During the Counter-Reformation, in particular, the idea took hold that religious education was grounded in modelling the body with composed modest gestures that avoided not only improper, like those of magic, but even heretical gestures.

Keywords: gestures, prayer, Renaissance, Italy.

Eretici ed eresie a Savona tra Riforma e Controriforma

L’autore esamina alcune conventicole filo-protestanti originatesi a Savona e nella sua area diocesana, tra gli anni Trenta del Cinquecento e gli inizi del Seicento. Tali nuclei trassero ispirazione da letture proibite e da contatti commerciali oltralpe, e si avvalsero delle connivenze sia della società locale, sia di alcuni membri del clero. I loro aderenti, appartenenti a ceti piuttosto variegati, ma per lo più medio alti, di tipo nobiliare e mercantile, interpretarono le istanze della Riforma in modo per lo più libertario ed eclettico, e in alcuni casi le svilupparono in senso liber-tino e incredulo. Nel testo si dimostra altresì che quegli eretici furono perseguitati gradualmente dall’inquisizione genovese, diretta da Roma, tramite un uso ben calibrato di mezzi penitenziali e repressivi. Alcuni dissidenti emigrarono a Ginevra; la maggior parte di loro si conformò o almeno rifluì nella dissimulazione, in un clima sociale dominato dall’autocensura e dall’omologazione sociale.

Parole chiave: Savona, Riforma, libertinismo, Inquisizione, dissimulazione, autocensura.

 

The author examines some pro-Protestant conventicles that appeared in Savona and its diocese between the 1530s and the early 1600s. These groups took inspiration from both forbidden books and their relationships with dissenters from beyond the Alps, facilitated by trade. They availed themselves of the connivance of both local laymen and clergy. While from a wide range of social backgrounds, most members were middle-high nobles and merchants. They interpreted the aspirations of the Reformation in a fairly libertarian and eclectic way, sometimes leaning towards libertinism and unbelief. Besides analysing these informal networks, the article investigates how the Inquisition in Genoa, directed at a distance by the Roman Holy Office, balanced spiritual coercion and judicial repression in prosecuting these conventicles. Some of the dissidents migrated to Geneva, most of them adopting more or less radical practices of dissimulation, in which they embraced self-censorship as a means to social and cultural homologation.

Keywords: Savona, Reformation, libertinism, Inquisition, dissimulation, self-censorship.

 

l paesaggio religioso dell’Alpujarra nelle visite pastorali (1575-1591): una disamina sulle conseguenze della rivolta dei moriscos.

Questo lavoro, condotto attraverso l’analisi delle visite pastorali realizzate nel territorio dell’Alpujarra negli anni immediatamente successivi alla fine della rivolta dei moriscos (1571), intende tratteggiare gli elementi distintivi di un paesaggio religioso non convenzionale, caratterizzato dalle ferite della guerra, dalla distruzione degli edifici sacri e dallo spopolamento del territorio. Inoltre, nel corso della trattazione si porrà particolare attenzione all’analisi delle conseguenze che la guerra produsse sull’organizzazione delle parrocchie nella regione, sulla distribuzione della rete beneficiale e, infine, si esaminerà la ripresa delle pratiche liturgiche in nuovi spazi.

Parole chiave: guerra de las Alpujarras, rivolta dei moriscos, paesaggio religioso, moriscos, visite pastorali, età moderna

Based on an examination of the pastoral visits carried out in the Alpujarra region in the years immediately after the Morisco rebellion (1571), the article describes the particular aspects of an unconventional religious landscape, marked by the wounds resulting from the conflict, destruction of sacred buildings and depopulation of the territory. Additionally, special attention is paid to the consequences of the war on the local parish organization, the network of beneficiaries and the resumption of liturgical practices in new spaces.

Keywords: Morisco revolt, Rebellion of the Alpujarras, religious landscape, Moriscos, pastoral visits, the Modern Age.

Note e documenti

GABRIEL AUDISIO, Le massacre des Vaudois de Provence: de la décision (1540) à l’exécution (1545); 

DANIELE TRON, Su alcune traduzioni italiane anonime del Cinquecento di testi ginevrini;

Rassegne e discussioni

ELENA BONORA, Fare storia della Chiesa nel Cinquecento: Onofrio Panvinio (1530-1568);

MARCO MERIGGIUno storicismo radicale? A proposito di “La macchina del tempo” di Serge Gruzinski;

GIAN PAOLO ROMAGNANIPrimato, decadenza, eccezione. Riflessioni sulla storia e sulla storiografia d’Italia;

FRANCESCA TASCALibri al rogo, biblioclastia, libricidio. Sulla distruzione dei libri;

Percorsi storici

CHIARA LASTRAIOLIStudiare il libro per capire la Riforma: le ricerche di Jean-François Gilmont e Ugo Rozzo;

DANIELA SOLFAROLI CAMILLOCCILa “buona fede” di Jean- François Gilmont. Un ricordo;

 

Cronache

AUGUSTA CORBELLINI1620 – La rivolta di Valtellina. Giornata di studio (Tirano, 12 settembre 2020); 

Lavori in corso

GIACOMO MARIANIRoberto Caracciolo da Lecce: la predicazione e la storia della religiosità e della cultura dell’Italia del Quattrocento;

MASSIMO BOMBONIDall’Egitto alle Molucche: il confronto con l’alterità religiosa nell’Itinerario di Ludovico de Varthema (1510);

DANIELE RAMPAZZO, Le Chiese evangeliche metodiste in Italia negli anni del «nero gorgo»: tra nicodemismo e antifascismo militante, reti di relazioni e di coperture;

Recensioni

Reima VälimäkiHeresy in Late Medieval Germany. The Inquisitor Petrus Zwicker and the Waldensians (A. de Lange);

Marco PellegriniSavonarola. Profezia e martirio nell’età delle guerre d’Italia (G. Dall’Olio);

Paolo SachetPublishing for the Popes: the Roman Curia and the Use of Printing (1527- 1555) (T. Somigli Russotto);

Erminia ArdissinoDonne interpreti della Bibbia nell’Italia della prima età moderna. Comunità ermeneutiche e riscritture (M.T. Ricci);

É. Boillet, L. Felici, a cura di, Dis/simulazione e tolleranza religiosa nello spazio urbano dell’Europa moderna (F. Vitali);

U. Rublack, a cura di, Protestant Empires. Globalizing the Reformations (M. Valente);

Vita della Società

GIUSEPPE PLATONEBruno Rostagno: la luce brilla nelle tenebre;